PROGETTO ULISSE PET THERAPY PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE “LE SUGHERE” DI LIVORNO

I benefici del contatto con animali abilitati e certificati per gli Interventi Assistiti sono ad oggi riconosciuti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003 e più di recente (03/11/2014) il Ministero della Salute ha emanato una proposta di accordo e linee guida per gli interventi assistiti con gli animali (IAA) che dovrebbero portare alla regolamentazione di tali attività e al definitivo riconoscimento del loro valore terapeutico.
Il nostro progetto si appoggia su esperienze già svolte in diversi istituti della Toscana, nell’ambito di progetti-pilota o di veri e propri percorsi a lungo termine volti a verificare la validità degli interventi assistiti per le persone detenute coinvolte; i risultati raggiunti ci permettono di confermare l’importanza del contatto con il cane inteso come mediatore e veicolo per la trasmissione di contenuti formativi e di spunti riflessione altrimenti difficilmente evocabili.
La presenza del cane facilita il dialogo e l’apertura dei soggetti coinvolti in quanto tocca e attiva una sfera di relazione non vicariabile da altre esperienze e quasi sempre collegata ad un’immagine positiva e sana di sé.
Il cane, per sua natura socievole e bisognoso di attenzioni, predispone il soggetto coinvolto all’interscambio comunicativo ed emotivo, richiama e convalida competenze acquisite in passato con cani di proprietà, dà prova di fiducia incondizionata, gradisce e stimola il contatto fisico spostando l’asse dell’attenzione dal disagio al benessere, dalla richiestività alla disponibilità, genera un circuito virtuoso di scambio di informazioni con gli operatori (conduttori dei cani) che vengono riconosciuti come figure professionali a loro volta non giudicanti in quanto non chiamate a intervenire direttamente sulla persona, se non in senso educativo per quanto riguarda la corretta modulazione dell’incontro con i cani.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO
MODALITÀ DI INTERVENTO
Il progetto si è articolato in due fasi, una parte formativa incentrata sull’incremento delle competenze delle persone detenute coinvolte, stimolandole all’approfondimento teorico di nozioni di educazione e gestione del cane messe in atto poi sul campo con gli animali dell’associazione e con alcuni cani del Canile Municipale di Livorno, opportunamente selezionati e accompagnati dagli operatori della Cooperativa Melograno, gestore del Canile. Al termine del percorso, previsto per Giungo 2022 si svolgerà una parte di valutazione delle competenze raggiunte con un riconoscimento, in forma di certificato di partecipazione, al termine di un periodo minimo di attività e messa in atto pratica delle nozioni trasmesse.

OBIETTIVI
Principale finalità del progetto è quella di effettuare dei percorsi educativi, secondo un modello di intervento definito Educazione Assistita dagli Animali (EAA) e cioè un intervento di tipo educativo che ha il fine di promuovere, attivare e sostenere le risorse e le potenzialità di crescita e progettualità individuale, di relazione ed inserimento sociale delle persone in difficoltà. L’Educazione Assistita con gli Animali per definizione promuove il benessere delle
persone nei propri ambienti di vita, particolarmente all’interno delle istituzioni in cui l’individuo deve mettere in campo capacità di adattamento. (cfr. Linee Guida Nazionali).
OBIETTIVI GENERALI:
• gestione adeguata dell’ansia
• miglioramento del tono dell’umore
• diminuzione di atti autolesivi o violenti
OBIETTIVI SPECIFICI:
• promuovere senso di auto-efficacia attraverso la relazione con il cane
• favorire la regolazione ed espressione adattiva di stress, aggressività e delle emozioni
• rispettare le regole all’interno del gruppo e con il cane
• incrementare la capacità di relazionarsi in modo adeguato con i membri del gruppo e con gli operatori
• favorire l’accudimento personale
• incentivare la partecipazione continuativa alle attività e progetti proposti
STRUMENTI DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
REGISTRO ATTIVITA’
Ogni incontro viene riportato su un apposito registro su cui sono segnate le presenze dei detenuti partecipanti e quelle degli operatori, i contenuti di ogni lezione e le annotazioni per gli incontri successivi.
CONTENUTI
PARTE ETOLOGICA E NOZIONI DI EDUCAZIONE DI BASE
o Conoscenza dei partecipanti e del loro vissuto in relazione al cane; presentazione dell’équipe dell’associazione, spiegazione del corso
o Nozioni di prossemica e comunicazione non verbale
o Gestione del cane al guinzaglio; pettorina vs collare a strozzo
o Comandi di base: come insegnare al cane i comandi seduto, terra, resta, vieni
o Il gioco
o Esercizi di autocontrollo
o Problem solving e attivazione mentale: come costruire giochi con materiale di recupero
o Palestra con il corpo
o Realizzazione di un percorso di Mobility e conduzione dei cani
o Conoscenza e confronto di cani di razze e taglie differenti, al fine di adeguare il proprio approccio alle esigenze morfologiche e comportamentali dei diversi soggetti.
LEZIONE DI FISIOLOGIA E CENNI DI PALOTOGIA MEDICA
La lezione, che viene svolta da un Medico Veterinario, è mirata ad insegnare ai detenuti la valutazione dello stato di salute di un cane.
EDIZIONI DEL PROGETTO
Durata del progetto:
I edizione: da gennaio 2017 a giugno 2017
II edizione: da ottobre 2017 a giugno 2018
III edizione: da ottobre 2018 a giugno 2019
IV edizione: da settembre 2021 a giugno 2022
RISULTATI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI
Il progetto ha avuto un riscontro positivo sia da parte dei soggetti coinvolti che da parte degli operatori. Alcuni degli obiettivi proposti, infatti, sono stati raggiunti positivamente; in particolare i partecipanti hanno mantenuto una frequenza stabile durante tutto il percorso, dimostrando un incremento dell’interesse sia per i contenuti del corso, sia per il recupero delle lezioni perse, con un sentimento di affiliazione per il gruppo sempre in crescita. Per quanto riguarda la dimensione del gruppo, infatti, il clima emotivo al suo interno è stato molto positivo, con un sostegno reciproco fra i partecipanti nello svolgimento degli esercizi e nella motivazione e coinvolgimento dei soggetti più restii e isolati. Tale affiliazione positiva è emersa, inoltre, sia con gli operatori dell’associazione, sempre vissuti in un modo non giudicante, privilegiando una dimensione colloquiale ma rispettosa, con un forte senso dell’humor, molto importante in un contesto serio e rigido come quello detentivo, sia con gli operatori di polizia penitenziaria che sono stati coinvolti, e lo hanno fatto anche autonomamente, come elementi del gruppo incrementando un sistema motivazionale cooperativo. L’aspetto della collaborazione reciproca è un punto molto importante nell’ottica della rieducazione del detenuto e per la permanenza nell’istituto durante la detenzione, in quanto agevola le dinamiche interpersonali e un maggior adeguamento alle regole e agli interventi proposti. Da parte degli operatori penitenziari, inoltre, importante è stato vedere il detenuto in un’ottica diversa, non solo in quanto soggetto deviante, equiparando persona a reato, ma come individuo in azione e veicolo di conoscenze, aprendo alla conoscenza interna dello stesso al di fuori della motivazione della pena.
Il progetto ha, inoltre, agito su canali emotivi ed affettivi molto importanti all’interno di un sistema ristretto ed emotivamente sterile come quello detentivo; attraverso la mediazione e il contatto con il cane, infatti, i partecipanti hanno potuto riconoscere, verbalizzare ed esprimere in toto le loro emozioni, riconnettendosi ad esperienze passate positive della loro vita e permettendo l’integrazione dell’identità personale, non più vista solo in ottica deviante ma comprensiva anche di risorse personali e di parti di sé positive. Il racconto di memorie episodiche legate alla propria vita passata ha permesso di creare un legame emotivo con il mondo fuori del carcere, entrando in contatto con elementi per i quali ha ancora senso scontare la pena ed impegnarsi in un percorso di miglioramento di sé. A fronte di tutto questo, si comprende quindi come il contatto con gli animali abbia permesso ai detenuti di accrescere la propria autostima ed autoefficacia, grazie a un clima in cui è stato possibile esprimersi più autenticamente e in assenza di giudizio. Infine aver ricevuto un attestato di partecipazione e riconoscimento delle competenze acquisite ha avuto una triplice funzione positiva: ha permesso ad alcuni detenuti di dimostrare alle famiglie che la detenzione ha apportato qualcosa di buono nell’ottica di un accrescimento personale, ha fornito un rinforzo positivo molto importante all’impegno dimostrato e ha contribuito a ridurre l’ansia relativa all’uscita, grazie al possesso di strumenti aggiuntivi da impiegare nella ricerca di un obiettivo professionale e di costruzione di rete sociale.
SOSTENITORI
Per il sostegno economico fornito nelle diverse edizioni del progetto si ringraziano:
– Rotary Club Livorno;
– Fondazione Livorno;
– Merial;
– ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali (IV edizione in partenza)